Il radon è un gas radioattivo incolore e inodore che si forma dalla decomposizione dell’uranio presente nel suolo. È una sostanza presente in modo diffuso nell’ambiente, ma può accumularsi in concentrazioni pericolose all’interno degli edifici, soprattutto in quelli poco ventilati o con basse correnti d’aria.
Il radon nelle scuole è un serio rischio per la salute degli studenti, dei docenti e del personale addetto.
Grazie ad un’analisi a tema misurazione gas radon di SINE Sicurezza (qui l’approfondimento) siamo in grado dirvi tutto quello che c’è da sapere con particolare riferimento agli istituti scolastici.
Che cos’è il gas radon
Il gas radon è un gas radioattivo incolore, inodore e insapore che si forma naturalmente dalla degradazione del radio presente nel suolo e nelle rocce. È considerato un sottoprodotto della catena di decadimento dell’uranio, che è presente in modo diffuso nella crosta terrestre.
Il radon si genera principalmente nel terreno e nelle rocce contenenti uranio. Può penetrare nel suolo e nelle rocce attraverso la loro porosità e diffondersi nell’aria, ma può anche dissolversi nelle acque sotterranee. Una volta liberato nell’ambiente, il gas radon può entrare negli edifici attraverso crepe e fessure nelle fondamenta, pavimenti e pareti. Le concentrazioni di radon tendono ad essere più elevate negli spazi sotterranei come scantinati e seminterrati, ma può essere presente anche in altre parti degli edifici.
Il gas radon è dannoso per la salute umana perché è radioattivo e può essere inalato. Quando il radon si decompone, produce particelle radioattive che possono danneggiare i tessuti polmonari e aumentare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. L’esposizione prolungata e ripetuta al radon è stata associata all’aumento del rischio di cancro polmonare, in particolare nelle persone che fumano.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato il radon come un carcinogeno di classe 1, ovvero una sostanza che è nota per causare il cancro nell’uomo. L’inalazione del radon è considerata una delle principali cause di cancro ai polmoni dopo il fumo di tabacco.
Per mitigare l’esposizione al radon, è consigliabile effettuare test di radon all’interno delle abitazioni e adottare misure correttive se le concentrazioni sono superiori ai livelli di riferimento raccomandati dalle autorità sanitarie. Queste misure possono includere la sigillatura di crepe e fessure nelle fondamenta, l’installazione di sistemi di ventilazione e il miglioramento della circolazione dell’aria negli ambienti sotterranei.
Come si misura il radon
Per misurare la concentrazione di radon all’interno di un edificio è possibile utilizzare dei dosimetri, che vengono posizionati negli ambienti per un periodo di tempo prestabilito. Il valore di riferimento per la concentrazione media annua di radon negli ambienti interni è di 300 Bq/mc.
La normativa sul radon nel dettaglio
La normativa sul radon è chiara: non lasciarti cogliere impreparato di fronte a questa minaccia pericolosa.
Fin dal lontano 2009, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito che la media annuale del radon all’interno degli edifici non dovrebbe superare i 100 becquerel per metro cubo. Questa misura, espressa in Bq/m3, rappresenta l’unità di radioattività. Tuttavia, in alcune circostanze particolari in cui tale valore potrebbe risultare difficile da raggiungere, l’OMS ha indicato una media massima consentita di 300 Bq/m3 (come abbiamo visto nel paragrafo precedente, secondo quanto previsto anche dalla direttiva europea.
Già nel 2013, l’Unione Europea ha sollecitato gli Stati membri a sviluppare piani nazionali volti a ridurre al minimo l’esposizione dei cittadini al gas radon. Questi piani devono includere misure specifiche per la costruzione e la vendita di abitazioni, nonché disposizioni per edifici pubblici, compresi ospedali e scuole, situati in zone a rischio.
La direttiva 59/203/Euratom stabilisce le “norme di sicurezza di base per la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti”, tra cui il radon. La Comunità Europea e lo Stato Italiano hanno emesso una serie di atti normativi volti a tutelare la salute della popolazione contro il rischio del radon. Questi includono la Raccomandazione Euratom 143/90, che garantisce la protezione della popolazione, nonché il Decreto Legislativo 101/2020, che tutela specificamente i luoghi di lavoro.
Come ridurre il rischio radon nelle scuole
Esistono diverse soluzioni per ridurre il rischio di alti livelli di radon all’interno delle scuole, sia per gli edifici di nuova costruzione che per quelli esistenti. Alcune delle soluzioni possibili includono:
- Chiudere e sigillare eventuali crepe o fessure nelle fondamenta e nelle pareti contro terreno.
- Arieggiare gli ambienti per disperdere la concentrazione di radon presente.
- Installare sistemi di ventilazione meccanica che aspirino l’aria dai locali interrati e la convoglino all’esterno.
- Implementare soluzioni che consentano di immettere aria fresca nell’edificio per creare una sovrimpressione nei locali interrati, impedendo al radon di penetrare facilmente.
Il ruolo dei dirigenti scolastici
I dirigenti scolastici hanno l’obbligo di monitorare regolarmente la concentrazione di radon all’interno degli edifici scolastici. In caso di valori elevati, è necessario intervenire tramite l’assistenza di esperti qualificati in sicurezza sul lavoro (tipicamente preparati per questa problematica) per implementare soluzioni mirate, come la sigillatura delle crepe, la ventilazione adeguata e l’installazione di sistemi di aspirazione.
Il radon è un gas pericoloso che può avere un impatto negativo sulla salute degli studenti, dei docenti e del personale scolastico. È importante che i dirigenti scolastici siano consapevoli di questo rischio e adottino le misure necessarie per proteggerne la salute.