Giuseppina Pizzigoni ha portato nel campo della pedagogia un metodo a dir poco innovativo. Il suo operato è ancora portato avanti dalla Rinnovata Pizzigoni, scuola intitolata proprio a questa straordinaria insegnante.
In cosa consiste il metodo Pizzigoni
Il metodo Pizzigoni si basa sul concetto di esperienza. Il bambino può imparare molto attraverso l’esperienza reale. In questo modo le nozioni non restano isolate tra di loro, ma entrano a far parte di una vera e propria rete di conoscenze e di competenze. L’idea alla base di tutto è quella di portare armonia nella mente dei bambini, dove tutte le varie componenti trovano un loro specifico equilibrio.
Vivere l’esperienza reale
Nel metodo Pizzigoni le varie materie e discipline compongono un unico grande percorso, dove è l’esperienza a dominare. Il bambino si ritrova a entrare in contatto con la realtà, ed ha il compito di conoscerla e approfondire i suoi aspetti, oltre che di risolvere eventuali problemi. In questo modo è portato a pensare, a ragionare e a riflettere su ciò che avviene intorno a sé.
Le esperienze non restano così teoriche e isolate, ma entrano nel mondo della pratica e di ciò che è sensibile e concreto. Alla base di tutto ciò c’è il principio di induzione.
L’attenzione spontanea
Giuseppina Pizzigoni, al momento di formare gli insegnanti al suo metodo, poneva grande enfasi sull’idea di attenzione spontanea. Il bambino non deve essere obbligato a seguire la lezione, ma deve essere lui stesso a interessarsi. Per farlo ci si può affidare al collegamento tra gioco e apprendimento. I bambini possono trovare divertente e gioioso il gioco, acquisendo al tempo stesso importanti competenze.
Da questo punto di vista Pizzigoni si poneva in aperto contrasto con la dottrina del mnemonismo, ossia dell’insegnamento a memoria. Più che accumulare nozioni nella mente dei bambini preferiva invece portarli a conoscere in prima persona, così da creare delle competenze dirette, più facili da usare e più difficili da dimenticare.